In uno dei nostri primi Bollettini abbiamo parlato del “Bosco in Città” iniziativa di cittadini guidati da Italia Nostra che ha portato a salvaguardare una superficie di 110 ha per farli diventare un parco pubblico a pochi km dal centro di Milano. Questo caso fortunatamente non è isolato. Una esperienza simile si trova a Roma su via Prenestina, altezza largo Preneste, non lontano dalla fermata Malatesta della Metro C.
La storia di questa area è emblematica. Si tratta del recupero di una superficie industriale che, una volta dismessa, è stata oggetto di vari tentativi di speculazione edilizia. Solo l’intervento degli abitanti ne ha impedito la cementificazione, trasformandone una parte in un parco, il Parco delle Energie, accanto al centro sociale CSOA exSnia (Centro Sociale Occupato Autogestito eXSnia). Ma raccontiamo la storia dagli inizi. La fabbrica Cisa Snia Viscosa, attiva dal 1923, viene definitivamente dismessa nel 1955. La pineta, sulla collinetta che sovrasta l’area della fabbrica adibita a produzione, ottiene nel 1968, un vincolo paesaggistico, e nel Piano Regolatore Generale di Roma, l’area è destinata a verde e servizi pubblici. Nel 1990, il nuovo proprietario presenta un progetto per un centro commerciale e ottiene la concessione edilizia basata su una mappa del Piano Regolatore Generale, che la magistratura dichiarerà, in seguito, essere stata contraffatta. Nel 1992 durante i lavori per la realizzazione dei parcheggi sotterranei, viene intercettata la falda acquifera che scorre in corrispondenza del fosso della Marranella e si crea di fatto un lago. A nulla valgono i tentativi di convogliare le acque nelle condutture fognarie. Questa operazione provoca lo scoppio del collettore e l’allagamento di largo Preneste. I lavori si interrompono e il lago diventa una realtà permanente (vedi foto).Gli abitanti del quartiere, che si erano mobilitati fin dal 1990, occupano l’area e riescono a far ritirare la concessione edilizia. Una parte dell’area viene espropriata e trasformata nel 1997 in verde pubblico attrezzato, il Parco delle Energie. Circa 6 dei complessivi 14 ettari dell’intera fabbrica restano ancora di proprietà privata: l’area con i vecchi capannoni a shed (ndr: tipo di copertura particolarmente usato nell’architettura industriale con il quale si riesce ad ottenere un’illuminazione diurna molto uniforme) per la produzione, gli uffici, la portineria. Nella Carta della Qualità del Piano Regolatore Generale del 2008 questi edifici vengono dichiarati di interesse storico, in quanto esempi di archeologia industriale. Eppure gli abitanti del quartiere devono continuare a battersi per fermare ulteriori azioni speculative, tra cui il progetto di costruzione di una piscina, in occasione dei Mondiali di Nuoto del 2008.
Proprio nel 2008 si forma il Forum Territoriale Permanente del Parco delle Energie: oltre ai rappresentanti delle istituzioni (che però se ne disinteressano), riunisce comitati, associazioni, abitanti del quartiere che hanno a cuore il Parco e si occupano della gestione delle attività nel Quadrato (uno spazio polifunzionale all’aperto) e nella Casa del Parco, oltre a provvedere alla manutenzione del verde, vista la latitanza del Comune di Roma. Malgrado ciò i tentativi di speculazione edilizia continuano e solo il costante controllo da parte dei cittadini permette di bloccarli. Si arriva così nel 2013 ad un nuovo devastante progetto edilizio che minaccia il lago e gli edifici dell’ex fabbrica. Dall’ottobre 2013 si sviluppa una fortissima mobilitazione e il progetto edilizio viene bloccato. La protesta continua. Si susseguono le manifestazioni che chiedono al Comune di Roma di rendere fruibile l’area del lago, espropriata dal 2004 e inspiegabilmente rimasta chiusa: finalmente ad agosto 2014 se ne ottiene l’apertura ufficiale.
Lo spazio intorno al lago ora è aperto al pubblico, grazie all’impegno e all’autogestione del Forum del Parco delle Energie, che organizza visite guidate, laboratori con le scuole e che ha chiesto alla Regione Lazio di dichiarare l’intera area dell’ex fabbrica Monumento Naturale, per preservarne l’unicità storica, architettonica, naturalistica.
Si invitano tutti coloro che ne hanno l’opportunità a visitare sia il Parco delle Energie con la Casa del Parco, sede dell’Archivio Storico Viscosa (ingresso da via Prenestina 175), sia l’area del lago che custodisce un prezioso ecosistema in un quartiere ad altissima densità abitativa (ingresso da via di Portonaccio). Potranno toccare con mano quanto sia importante impegnarsi in prima persona per la salvaguardia del suolo e del territorio e per permettere a tutti la fruizione di nuovi spazi pubblici.
A cura del Forum Territoriale Permanente del Parco delle Energie