“Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare”. Di fronte ad un degrado costante e impietoso dell’ambiente, di fronte ad un arretramento politico sull’importanza della salvaguardia ambientale, di fronte al negazionismo in merito al cambiamento climatico … necessitano forti “scosse” adrenaliniche che riaccendano la speranza e la voglia di cambiare.
Ci hanno provato gli olandesi a smuovere le acque. Il rapporto “European Nature in the Plural. Finding common ground for a next policy agenda” (“Natura europea al plurale. Trovare un terreno comune per una prossima agenda politica”) è stato pubblicato recentemente e vuole sollecitare i governi dell’Unione Europea a costruire un nuovo referenziale a protezione della natura accompagnandolo con un maggiore impegno politico. Il rapporto si concentra sulla diversità biologica e sulla protezione della natura per contribuire al rinnovamento dell’attuale legislazione europea al di là del 2020. Naturalmente il suolo e la sua biodiversità ne fanno parte integrante.
La relazione presenta l’analisi di vari punti di vista sintetizzati in quattro prospettive basate su determinati valori ed esaminate da diverse angolature. Unico obiettivo: determinare la migliore “governance” per aumentare l’efficacia e il supporto per le politiche future.
Le quattro prospettive delineate sono:
- Rafforzare l’identità culturale
- Permettere alla natura di trovare la sua strada
- Accompagnare il flusso economico
- Lavorare con la natura
Varie prospettive sono state sottoposte all’analisi di rappresentanti delle istituzioni nazionali ed europee, del mondo accademico -filosofi inclusi-, della società civile. Dalle analisi, dibattiti, confronti, discussioni è scaturita una visione multiforme della natura europea (valida per i livelli nazionali e regionali) che induce a definire, entro il 2050, politiche basate su una nuova partecipazione e responsabilizzazione dei diversi attori interessati. S’intende quindi la necessità di nuove coalizioni costituite da cittadini, imprese e autorità.
Tre sono le sfide principali da affrontare e risolvere a livello delle politiche:
i – ottenere un’agenda condivisa per le aree naturali;
ii – aumentare la rilevanza della natura per un futuro sostenibile dei settori economici;
iii – rafforzare la connessione tra le persone e la natura.
Questo approccio multi-prospettiva, con il coinvolgimento degli attori locali, potrebbe aiutare a sviluppare visioni, sinergie e scelte consapevoli atte a raggiungere il tipo di natura desiderato. Evidentemente si mira a stimolare un impegno maggiore con la partecipazione diretta di persone associazioni amministrazioni e autorità.
Non siamo sicuri che questo documento riuscirà a smuovere le acque dell’attuale palude politica in cui versano le istituzioni europee, specie quelle che si occupano della natura. Però plaudiamo a che qualcuno a livello governativo si preoccupi di stimolare un dibattito per il futuro della natura europea. Il che va nella stessa direzione di quanto stiamo proponendo come Forum SIP: un dialogo tra i cointeressati alla risorsa naturale suolo.
Il testo è scaricabile gratuitamente QUI e le autorità olandesi ne concedono la riproduzione parziale citando la fonte.