Mettersi assieme è diventato una necessità: di fronte a sparizione e degrado dei suoli vi è urgenza e necessità di agire. Può la proposta di legge del Forum Sip ovviare alla situazione fortemente negativa ormai descritta da tutti i documenti ufficiali sia italiani che europei? Sicuramente è un passo nella giusta direzione, ma altro ci attende. Per esempio si dovrà assicurare l’uso dei terreni a nuovi agricoltori con innovative forme di contratto di affitto accessibili a chi può coltivare ma non ha risparmi per poterlo fare. Si dovranno creare facilitazioni per l’acquisizione di macchinari e strumenti. Si potrà incoraggiare l’agricoltura biologica e rispettosa dell’ambiente con agevolazioni anche di carattere fiscale. Inoltre, bisogna prevedere di sostenere le persone che si costituiscono in gruppi o cooperative per riprendere attività agricole e rurali. La lista può continuare ancora a lungo. Tutto si basa però su un mutamento radicale dell’opinione pubblica e quindi della Politica che deve rimettere al primo posto l’agricoltura e chi vi lavora.
Ciò è valido naturalmente non solo per l’Italia. Anzi, si può imparare da esperienze che già esistono in altri paesi dell’Unione Europea. Esperienze che dimostrano che le opzioni sopra menzionate non sono mera utopia. È il caso de Terre de Liens (Terre dei Legami) nata in Francia nel 2003 dalla convergenza di diversi movimenti colleganti l’educazione popolare, l’agricoltura biologica e biodinamica, la finanza etica, l’economia solidale e lo sviluppo rurale. Suo obiettivo principale: recuperare i terreni agricoli e le attività rurali e metterli a disposizione di nuove comunità di giovani agricoltori. Per attuarlo si sono attivati mediante tre strumenti:
- a) una Rete associativa cui partecipano tutti gli interessati e che copre il territorio francese; serve a sostenere, accompagnare e facilitare l’accesso alla terra (dinamica sociale e locale);
- b) una struttura Fondiaria: alias impresa di investimento aperta a tutti i cittadini che possono depositarvi risparmi per progetti ecologici e sociali. Con i fondi accumulati si comprano i terreni per le attività agro-rurali;
- c) una Fondazione per ricevere donazioni di fattorie e terreni e per recuperare terreni che rischiano di perdere la loro utilizzazione agricola. La Fondazione garantisce inoltre che sui terreni si coltivi in maniera rispettosa dell’ambiente.
In 15 anni l’attività di Terres de Liens si è sviluppata attraverso tutto il territorio francese. Oggi si contano 376 nuovi agricoltori/trici (con in media 13 ha ad agricoltore) di cui 206 con un affitto rurale sostenuto da un azionariato di circa 13500 cittadini solidali. Inoltre vi sono circa 3600 aderenti ufficiali alla rete e circa 4317 donatrici/donatori.
Terres des Liens non si limita più alla sola dimensione francese. Fa parte di un movimento più largo in Europa con lo stesso obiettivo di facilitare l’accesso e sostenere gli agricoltori/trici che si impegnano per una agricoltura ecologica e solidale. Non è solo per facilitare l’accesso ai giovani, ma anche per contrastare i fondi speculativi che sempre di più vedono nell’acquisizione di terreni agricoli un redditizio investimento finanziario. Mettersi assieme a livello europeo è quindi l’unica possibilità per condividere le esperienze e riappropriarsi di un’iniziativa politica che tenda a riportare l’attività agricola alternativa (ecologica e solidare) nelle mani di chi realmente coltiva e protegge il suolo. Solo con una consistente massa critica di persone che crede nel recupero rurale, sostenuta dall’opinione pubblica, si potrà ottenere l’attenzione dei vari responsabili politici a livello europeo.
Allora dobbiamo fare come le formiche del proverbio africano: metterci assieme per trasportare l’elefante e … salvare il suolo per le prossime generazioni.