istituzioni europee

… eppur si muove …

Le critiche alle istituzioni europee sono cresciute esponenzialmente negli ultimi anni. Si attendono sempre cambiamenti sostanziali da Bruxelles …  Spesso però si dimentica che le istituzioni europee si muovono su mandato e controllo degli Stati membri e che questi ultimi non vogliono concedere alcuna autonomia alle istituzioni comunitarie. Malgrado questa situazione, la macchina comunitaria si muove e quando qualcosa di positivo avviene, dobbiamo rallegrarcene e segnalarlo.

Ecco, il 5 luglio scorso, la commissione per l’ambiente del Parlamento europeo (ENVI) ha acquisito maggiori poteri sul processo di riforma della politica agricola comune (PAC). In futuro essa potrà intervenire direttamente con propri emendamenti assieme alla commissione per l’agricoltura (AGRI) per i punti relativi all’ambiente. Tecnicamente si parla dell’articolo 54 del regolamento di procedura del Parlamento europeo (Procedura Commissioni Associate).

Finora il procedimento era il seguente: la commissione AGRI inviava i testi sulla PAC a tutte le commissioni parlamentari cointeressate, che leggevano discutevano e restituivano i testi con i propri commenti all’AGRI. Quest’ultima poteva prenderli o meno in considerazione e infine era sempre l’AGRI che presentava la versione finale al Parlamento europeo.

Con la modifica del 5 luglio, i commenti e i testi prodotti dall’ENVI faranno parte integrante del testo che sarà messo a disposizione dell’assemblea plenaria. AGRI e ENVI agiranno quindi assieme per la preparazione e presentazione del testo concernente l’agricoltura nell’UE.

Questa nuova situazione piace alle varie associazioni ambientaliste che vedono riconosciuto il loro impegno per ottenere un’agricoltura attenta alle tematiche ambientali. Piace meno alle associazioni degli agricoltori che vi vedono il rischio di limiti imposti alle loro già difficili attività agricole.

Va comunque riconosciuto che in questo modo il Parlamento ha voluto sottolineare che l’agricoltura non è più solo attività agricola e che la commissione AGRI deve accettare allo stesso livello produzione agricola e protezione ambientale, specie in riferimento ai cambiamenti climatici in corso.

Pubblicità