Forum SIP

Prove di dialogo

Il 5 e 6 novembre scorso si è tenuto a Londra il Forum sull’Innovazione dedicato a “Sustainable Landscapes” (Paesaggi Sostenibili).

Pur non avendo partecipato all’evento e sebbene siamo ormai “selettivi” nel seguire conferenze convegni simposi riunioni, ne parliamo per la presenza al Forum del “diavolo e dell’acqua santa”.

Come Forum SIP e come Gruppo Suolo Europa siamo sostenitori del dialogo con gli “avversari”, cioè con coloro che usano il suolo senza preoccuparsene. Consideriamo infatti che dal confronto e dal dialogo possano scaturire soluzioni sostenibili concrete, perché emerse dalla volontà di entrambe le parti.

Allora ci interessa non tanto il risultato della conferenza sopramenzionata quanto la presenza allo stesso “tavolo” sia di multinazionali alimentari (Unilever, Nestlé, Coca Cola, BNP Paribas, Philip Morris, H&M, Cargill, Ikea, …) che di rappresentanti della Società Civile (Oxfam, Greenpeace, World Research Institute, Rainforest Alliance, Soil Association, Ecosphere, WWF, …). Possono il “diavolo e l’acqua santa” intendersi? Sí, se vi è una volontà comune per la salvaguardia dei paesaggi per le generazioni future.

L’obiettivo della conferenza era quello di affrontare le maggiori problematiche incontrate dalle imprese nella gestione del rischio, nel miglioramento delle relazioni e nella guida della resilienza nelle filiere agricole, nonché di ottenere le indicazioni su pratiche per la salvaguardia di paesaggi sostenibili attraverso una discussione franca e aperta tra rappresentati del settore privato e della società civile.

Punti Forti dell’incontro

Prova di dialogo attraverso un confronto diretto tra interlocutori con priorità e prospettive differenti.

Evidenza di pratiche sostenibili nel campo di foreste, agricoltura (specie resilienza piccoli agricoltori), sistemi di gestione del territorio (basati sulla comunità).

Punti deboli

Focus principale sul settore privato e le relative aziende, al fine di trovare pratiche sostenibili, per loro accettabili, specie se con soluzioni tecnologiche da sfruttare strategicamente.

Sottovalutazione del capitale di conoscenze e dei dati già esistenti su suoli territori e paesaggi.

Praticamente assenza delle “Cassandre”, alias di ricercatori e rappresentanti del mondo accademico.

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