L’accaparramento delle terre è un fenomeno mondiale. Difficile che vi si possa far fronte battendovisi individualmente. Necessitano leggi e disposizioni specifiche, cui va aggiunto un controllo partecipato sul territorio che solo la popolazione di quell’area può fare efficacemente. Illustriamo qui il caso della SAFER Auvergne-Rhône-Alpes che ha volutamente installato una struttura di controllo democratico nel proprio territorio.
Già in un precedente Bollettino avevamo introdotto alcune esperienze di altri Stati Membri per la protezione e il mantenimento delle superfici agricole. Per la Francia avevamo menzionato le SAFER (Société d’Aménagement Foncier et d’Etablissement Rural) che esistono dal 1962. Esse sono uno strumento pubblico per il mantenimento alle attività agricole e forestali delle superfici agricole. Via via hanno acquisito sempre più mansioni e oggi si occupano anche di servizi alle collettività territoriali, delle decisioni su grandi infrastrutture, e della protezione dell’ambiente (risorse naturali, protezione del paesaggio, …).
La SAFER Auvergne-Rhône-Alpes, non potendo più intervenire sulle transazioni di superfici agricole, ha creato nel territorio una rete di persone responsabili di avvertire preventivamente delle vendite di terreni. Questo dispositivo vuole bloccare la vendita di terreni a investitori non appartenenti al territorio, evitare speculazioni fondiarie e allo stesso tempo facilitarne l’acquisizione da parte di giovani senza forti possibilità economiche, ma con la volontà di coltivare la terra.
Questo sistema di “allerta” è possibile grazie all’educazione civica degli abitanti del mondo rurale ed ha quindi come obiettivo finale di mantenere alle nuove generazioni l’accesso all’agricoltura, bloccando il trasferimento di superfici agricole o forestali a grosse aziende che poco hanno a che fare con quel territorio.
Secondo la SAFER questo approccio partecipativo si è reso necessario specie da quando centinaia di ettari sono stati acquisiti per produrre alimenti o carburanti solo da esportare, e privi di legame col mondo economico e agricolo locale.
La “delazione” contro l’accaparramento di terreni? No! Si tratta di responsabilizzazione di persone per controllare il proprio territorio e intervenire in tempo prima che la “stalla resti vuota”. Non solo, significa anche una condivisione di responsabilità per prevenire azioni e non trovarsi davanti a “fatti compiuti”. Non si è più soli ma parte di un’organizzazione pubblica che può su segnalazione intervenire direttamente.
La SAFER Auvergne-Rhône-Alpes l’ha chiamata Vigilanza Fondiaria ed ha come obiettivo di reperire e intervenire prima ancora delle firme di un compromesso di vendita di terreni agricoli grazie ad una rete di persone che, una volta sensibilizzate e formate, possano segnalare direttamente alla SAFER le possibili transazioni fondiarie.
Perché la SAFER ha adottato questo metodo?
Inizialmente le SAFER avevano accesso diretto alle informazioni di compravendita: i notai erano obbligati a segnalare preventivamente alla SAFER locale le vendite di terreni e la SAFER poteva farvi opposizione. La Corte Costituzionale francese ha dichiarato incostituzionale tale approccio perché non rispettoso del diritto di proprietà.
La SAFER Auvergne-Rhône-Alpes ha quindi deciso di appoggiarsi su una propria rete di persone nel territorio, debitamente formate, che a loro volta possono creare una propria rete di contatti. Inoltre attraverso un numero verde e un indirizzo email la SAFER può reperire preventivamente informazioni sulle transazioni in corso.
Non delazione, bensí vigilanza o più precisamente controllo democratico.