La Dichiarazione Basca è stata lanciata nel 2016 dai partecipanti all’ottava Conferenza europea sulle città sostenibili tenutasi nei Paesi Baschi dal 27 al 29 aprile 2016.
Disponibile in EN, FR, ES, si rivolge principalmente alle città e ai leader della città, ma richiede un impegno attivo della società civile. Il sottotitolo indica chiaramente l’obiettivo da perseguire: Nuova tabella di marcia per le città e le città europee mirando a creare comuni produttivi, sostenibili e vitali per un’Europa vivibile e inclusiva.
Punti Forti della Dichiarazione Basca
L’elenco dei 10 obiettivi da raggiungere è chiaro, sintetico e costituisce effettivamente un pratico programma che ogni villaggio, comune, città o regione dovrebbe avere come guida.
Ad esempio: il punto 3 esplicita di proteggere la biodiversità e i servizi ecosistemici; il punto 4 indica di ridurre l’uso di terreno non urbanizzato o di spazi naturali.
La necessità di una trasformazione socioculturale viene prima di quella economica e tecnologica.
Si crea una piattaforma di scambio e informazione http://www.sustainablecities.eu/
Punti deboli della Dichiarazione Basca
Si lascia l’iniziativa alla buona volontà degli amministratori pubblici.
Ci voleva forse un po’ più di coraggio politico con l’indicazione della necessità dell’arresto e non solo della riduzione dell’uso del suolo a fini diversi da quelli agricoli o forestali.
Non vi è alcun tentativo di costruire un reale controllo democratico che preveda la corresponsabilità e la partecipazione della società civile.