Il 2019 è iniziato a grande velocità per quanto riguarda la problematica suolo. Già nel Bollettino precedente abbiamo informato sulla Tavola Rotonda “We must ally with our soils!“, che si è tenuta al Parlamento Europeo a Bruxelles il 23 gennaio (resoconto finale in inglese disponibile nel nostro sito web ). Si tratta di un primo passo che ha dimostrato che il dialogo tra attori diversi è possibile. Dovranno necessariamente seguire altri passi per arrivare a una comprensione comune dell’estrema necessità di proteggere il suolo.
Quanto alla proposta di legge sull’arresto di consumo del suolo in Italia, nel pomeriggio del 5 febbraio si è tenuta l’audizione di due rappresentanti della società civile (la D.sa Giacometti e l’Arch. Picciafuoco) alle commissioni riunite Ambiente e Agricoltura del Senato.
La registrazione dell’audizione è disponibile in video ed è interessante ascoltarla, in particolare circa i punti di vista e le osservazioni sollevate dai vari senatori. Le maggiori preoccupazioni sollevate negli interventi hanno riguardato la limitazione del privato diritto edificatorio.
La risposta dei rappresentanti della società civile ha sottolineato che il diritto di proprietà è vincolato alle autorizzazioni previste dall’autorità pubblica, in pratica dai piani regolatori. Sono questi ultimi che possono e devono bloccare l’uso del suolo diventato punto cruciale e drammatico in Italia. La contestazione che in Italia l’occupazione di suolo è “solo” dell’8 % rispetto ad una media europea del 12 % è stata così chiarita: nel calcolo della superficie italiana mancano molte aree inutilizzabili come gli apici dei monti, i fiumi, le coste e quindi il dato va moltiplicato almeno per 3, il che porta al dato reale del 24%. Ciò spiega perché già oggi l’Italia non è più in grado di garantire – attraverso la sua agricoltura -la sicurezza alimentare della sua popolazione.
L’iter della proposta di legge è quindi iniziato. Continueremo a seguirlo con attenzione.