Nata a Londra nel novembre 2018, Extinction Rebellion si è trasformata in un movimento internazionale col nome International Extinction Rebellion. Usando i metodi della non violenza legata alla disobbedienza civile, i partecipanti attirano l’attenzione per frenare l’estinzione degli esseri umani e il collasso sociale.
Malgrado l’impegno preso a Parigi nel 2015 da parte dei leader di molte Nazioni del mondo, impegno di tenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2°, le emissioni dei gas serra continuano ad aumentare. Ora milioni di persone hanno compreso che siamo arrivati ad un punto di non ritorno e siamo a rischio estinzione. Alla mancanza di iniziative e decisioni concrete, va opposta una ferma e precisa azione, anche infrangendo la legge, per far sì che il cambiamento di comportamento sia reale.
Le azioni del movimento sono visibili, provocatorie, eclatanti: occupano quartieri (il 7 ottobre ’19 toccherà al Centro di Londra), autostrade, porti … sempre senza alcuna violenza e lasciandosi trattenere, condannare e anche mettere in carcere. È il caso di un dimostrante di 91 anni che si è fatto arrestare: richiesto del perché alla sua età manifestava, ha risposto che se la situazione attuale è così critica, la responsabilità è anche della sua generazione che non ha saputo impedire lo scempio. Riteneva quindi suo compito essere presente e solidale con le nuove generazioni che subiscono i torti delle scelte e del non agire di quelle precedenti.
Tra il 7 e il 13 ottobre si terrà la settimana della Ribellione in molte capitali, oltre alla già citata Londra: Roma, Berlino, Amsterdam, Parigi, New York …
International Extinction Rebellion si fonda su pochi principi basilari che si oppongono a tutti i governi: a) non mentire ma dire tutta la verità sul clima e sull’emergenza ecologica; b) richiedere misure giuridicamente vincolanti per ridurre la CO2 allo zero netto entro il 2025; c) usare una democrazia diretta attraverso un controllo delle azioni vincolanti da parte di assemblee nazionale dei cittadini.
Avviata da alcuni accademici inglesi, si è progressivamente estesa ed è ora presente in: USA, Germania, Sud Africa, Italia, Francia, Australia, Nuova Zelanda, Belgio, Svizzera, Canada, Repubblica Ceca, Olanda, Norvegia, Spagna, … .
Ecco i principi e i valori di International Extinction Rebellion Movement:
1) Abbiamo una visione condivisa del cambiamento – Creare un mondo adatto alle generazioni future.
2) Poniamo la nostra missione su ciò che è necessario – Mobilitare il 3,5% della popolazione per ottenere il cambiamento del sistema – usando idee come “Organizzazione guidata dal momento” per raggiungere questo obiettivo.
3) Abbiamo bisogno di una cultura rigenerativa – Creare una cultura che sia sana, resistente e adattabile.
4) Sfidiamo apertamente noi stessi e il nostro sistema tossico – Lasciare le nostre zone di comfort per agire per il cambiamento.
5) Apprezziamo la riflessione e l’apprendimento – Seguire un ciclo di azione, riflessione, apprendimento e pianificazione per ulteriori azioni. Imparare da altri movimenti e contesti, nonché dalle nostre esperienze.
6) Diamo il benvenuto a tutti e ad ogni parte di tutti – Lavorare attivamente per creare spazi più sicuri e più accessibili.
7) Agiamo attivamente per mitigare il potere – Abbattere le gerarchie di potere per una partecipazione più equa.
8) Evitiamo la colpa e la vergogna – Viviamo in un sistema tossico, ma nessuno è da biasimare.
9) Siamo una rete non violenta – Usare la strategia e le tattiche non violente come il modo più efficace per realizzare il cambiamento.
10) Siamo basati sull’autonomia e il decentramento – Creiamo collettivamente le strutture di cui abbiamo bisogno per sfidare il potere. Chiunque segua questi principi e valori fondamentali può agire in nome di Extinction Rebellion.
Il suolo in tutto questo? Se ci si occupa di ridurre i gas a effetto serra, automaticamente ci si occupa del suolo. Il Forum SIP può essere considerato alla stregua di una Cassandra inascoltata e forse dovrà, per forza di cose, innescare azioni non violente per far comprendere l’importanza della salvaguardia del suolo per la sopravvivenza umana.
Ma non è quello che sta già facendo International Extinction Rebellion?