I “Quaderni per pensare” sono pubblicati come supplementi a “La città possibile” dell’Ecoistituto della Valle del Ticino. Sono una più che lodevole iniziativa intrapresa da una moltitudine di associazioni per illustrare in maniera diretta, semplice e scientifica le problematiche sociale e ambientali. Il primo numero era su Migrazione e Europa, il secondo si concentra sulla Crisi Climatica.
Ci soffermiamo qui brevemente sul secondo quaderno.
La prima parte illustra la gravità della sfida legata al cambiamento climatico e alla necessità della concretizzazione dei principi della sostenibilità. Entrambi sono da considerarsi vincolati dalla volontà di mercificazione di una crescita costante imposta da mercati e da politici. Questo porta alla rovina ambientale e sociale. Le grida di allarme di ricercatori, associazioni, popolazioni e perfino del Papa finora non sono state sufficienti a cambiare la situazione. La speranza rinasce dalla richiesta di cambiamento manifestata dai giovani e giovanissimi che negli ultimi mesi ha dimostrato che il “re è nudo”.
La seconda parte “Conoscere per agire” fornisce i dati per la comprensione del cambiamento climatico. L’aumento dei gas che producono l’effetto serra, quali l’anidride carbonica e il metano, vengono dettagliati descrivendo da quale sorgente derivano, la loro distribuzione anche geografica, il loro impatto e le conseguenze che inducono.
Segue la sezione, forse la più delicata, per indicare le strade che anche individualmente si potranno/dovranno perseguire per raggiungere entro il 2030 il dimezzamento della CO2.
Ognuno, al proprio livello – anche individuale – dovrà convertirsi alle energie rinnovabili, cambiare alimentazione (meno carne e più vegetale), cambiare metodo di mobilità (avvicinare/rallentare/condividere), costruire meno e meglio (edifici meno energivori e più autosufficienti).
Infine troviamo le analisi e raccomandazioni di attori – tra cui anche uno scritto di Alexander Langer – per rendersi conto che il momento di agire è ora ed è improcrastinabile.
In tutto questo il suolo è solo menzionato per ricordarne l’importanza per la sua capacità di accumulo e immagazzinamento del carbonio organico. Infatti il carbonio, se accumulato, riduce drasticamente l’accumulo di CO2 dell’atmosfera.
Non è un documento esaustivo, ma sicuramente necessario per una assunzione di responsabilità e per indurre il lettore a non delegare bensì ad agire in prima persona. Ne raccomandiamo la lettura, consultando direttamente e gratuitamente lo specifico sito web.
Maggiori informazioni: Oreste Magni orestemagni@gmail.com
http://win.ecoistitutoticino.org/documentazione/CP/Quaderni_per_pensare_1.pdf
http://win.ecoistitutoticino.org/documentazione/CP/Quaderni_per_pensare_2.pdf