Non per caso Eva e Adamo, nell’immaginario riportato in molti quadri, si “coprono” con una foglia di fico. È una pianta che esiste da “sempre”: se ne sono trovati resti risalenti a circa 23.000 anni fa! D’altronde il frutto di questa pianta è qualcosa che gli esseri umani hanno sempre apprezzato. Oggi vive una rinnovata attenzione, perché della pianta del fico si utilizza tutto: foglie, latice, buccia, germogli, oltre naturalmente al frutto sia fresco che seccato.
Il Comune di Cisternino (Brindisi), situato nel centro della Valle d’Itria (meglio nota come valle dei trulli), ospita nel suo territorio “I Giardini di Pomona”, un conservatorio botanico che abbina la conservazione della biodiversità alla ricerca e alla divulgazione scientifica indirizzata a scuole di ogni ordine e grado, professionisti, amatori e turisti. Questa banca genetica vivente nasce dal desiderio/dovere di trasmettere alle generazioni future la preziosa eredità selezionata nel corso dei millenni da innumerevoli generazioni di agricoltori. Per raggiungere tale scopo sono stati restaurati i muretti a secco, i terrazzamenti, le cisterne preesistenti e gli immobili, rispettando i canoni della tradizione locale e trasformando la proprietà in un parco-giardino, aperto al pubblico durante tutto l’anno.
Nel corso degli ultimi 15 anni il Conservatorio botanico, condotto in biologico seguendo le buone pratiche agricole, ha messo a dimora oltre mille varietà di fruttifere arboree, per lo più costituite prima del 1950. Il territorio si è arricchito con collezioni di peri, albicocchi, susini, melograni, mandorli, gelsi, cotogni, giuggioli, azzeruoli, sorbi, cornioli e agrumi di varietà storiche italiane oltre che di svariate piante aromatiche e diverse piante rare.
Ma col fico e col melograno sono state affrontate le problematiche sempre più pressanti relative alla penuria d’acqua e all’impoverimento dei suoli. Negli ultimi anni, un progetto partecipato con la rete dei permacultori, ha permesso la realizzazione in via sperimentale di tre foreste alimentari in aridocultura delle essenze mediterranee: tecniche di rigenerazione dei suoli e di conservazione dell’acqua si fondono con la conservazione della biodiversità agraria appunto di fichi e melograni. Si tratta di due piante antichissime, che l’uomo non ha mai cessato di coltivare per le loro straordinarie qualità nutrizionali e curative. Ne “I giardini di Pomona” trovano un luogo di conservazione privilegiato. Il melograno si esprime in un centinaio di diverse cultivar; mentre il fico – pianta strategica per l’alimentazione futura delle aree a clima mediterraneo dei cinque continenti – rappresenta il fulcro della ricerca del Conservatorio, dove ne sono coltivate oltre 600 varietà, provenienti da diversi Paesi, che costituiscono una delle più importanti collezioni al mondo della specie Ficus carica.
La scelta di questa pianta è dovuta al suo alto valore energetico, nutrizionale e farmacologico, alla sua buona resistenza a condizioni pedoclimatiche diverse e alle malattie, alla rapida entrata in fruttificazione, alla generosa produzione (persino doppia nelle varietà bifere), alle sue molteplici possibilità di utilizzo nei settori della salute, gastronomia, cosmesi, ecc.
Il Conservatorio botanico collabora con Università e Centri di ricerca nazionali ed internazionali, ospita progetti Erasmus + e Informagiovani con campi di lavoro, usufruisce del Servizio Civile nazionale, attua l’alternanza Scuola-Lavoro e intrattiene rapporti con altre associazioni di volontariato. Ma le parole non possono sostituire le percezioni e le sensazioni che si ottengono solo soggiornando nella masseria e approfittando delle visite guidate alle collezioni. Visite che inoltre permettono di toccare un esemplare del Kaki di Nagasaki, simbolo della pace nel mondo (www.kakitreeproject.com). Si trova nel cuore del Conservatorio ed è circondato da un labirinto di 596 piantine di lavanda a simboleggiare il lungo e necessario cammino per raggiungere la pace.
Maggiori informazioni Dr. Paolo Belloni: igiardinidipomona@gmail.com