Abbiamo ricevuto e volentieri pubblichiamo questo articolo sul Biochar.
BASTA è un progetto di ricerca (FWO n. S000119N) pensato, avviato e condotto dall’Università di Hasselt e dall’Istituto per la ricerca agricola, della pesca e della nutrizione – in Belgio (ILVO – Instituut voor Landbouw-, Visserij- en Voedingsonderzoek). Il progetto unisce la competenza e gli sforzi di diversi esperti in chimica, biologia, economia e diritto per determinare il valore aggiunto del biochar nell’uso sostenibile del terreno attraverso applicazioni mirate (BASTA e’ l’acronimo del titolo del progetto: Biochar’s Added Value in Sustainable land use with Targeted Applications).
Il biochar è un materiale carbonaceo stabile, poroso, prodotto mediante decomposizione termica (o pirolisi) della biomassa. Date le sue promettenti caratteristiche fisico-chimiche, il biochar può essere usato per esempio in agricoltura, principalmente come ammendante agricolo e fertilizzante, nell’allevamento per vari scopi, ma anche come mezzo per la bonifica del suolo, e può anche essere considerato una tecnologia NET (Tecnologia a Emissione Negativa) o CDR (Rimozione del biossido di carbonio).
Il biochar ha suscitato un grande interesse nella comunità scientifica nell’ultimo decennio: inizialmente studiato principalmente in relazione alla fertilità e al miglioramento del suolo – specialmente dopo la scoperta dei cosiddetti suoli Terra Preta (terreni neri) in Amazzonia -, ora viene anche ampiamente considerato per il suo possibile ruolo nel ridurre le concentrazioni di CO2 nell’atmosfera e, quindi, per il suo potenziale di alterazione del clima, al punto che nei suoi ultimi rapporti l’IPCC (Gruppo Intergovernativo sul cambiamento climatico) elenca il biochar tra gli strumenti proposti per mitigare i cambiamenti climatici attraverso di rimozione di CO2.
Il progetto BASTA risponde a molte delle “Grandi sfide” del 21 ° secolo: uso di materie prime rinnovabili, sicurezza alimentare globale, agricoltura sostenibile e resiliente al clima e lotta ai cambiamenti climatici. Il progetto mira a colmare le lacune in un’economia circolare attraverso un riutilizzo efficiente della biomassa organica residua, con particolare attenzione ai risultati economici, ambientali e sociali ed entro limiti economici, ecologici e giuridici ottimali.
In particolare, questo progetto, (co) finanziato da FWO (Fonds Wetenschappelijk Onderzoek, ovvero la Fondazione di ricerca – Fiandre), mira a creare diversi biochar “su misura” (e quindi aventi determinate caratteristiche) dalla biomassa residua e a studiarne il potenziale di valorizzazione in applicazioni specifiche: (1) il biochar viene aggiunto durante l’elaborazione di letame e altre biomasse per studiarne gli effetti sulla qualità del prodotto e sull’efficienza del processo, nonché sulle emissioni di gas serra (GHG) e ammoniaca (NH3); (2) il modo di agire del biochar nei substrati di coltivazione è studiato al fine di progettare alternative alla torba a base di biochar, alternative che siano sostenibili e che sopprimano le malattie; (3) il biochar viene usato in campi aperti che sono attualmente sotto pressione (suoli moderatamente inquinati da metalli e sensibili alla siccità) al fine di studiare le caratteristiche specifiche del biochar allo scopo di ripristinare questi terreni degradati. Inoltre, la capacita’ di resistenza agli effetti del cambiamento climatico del biochar è testata nell’Ecotron dell’Università Hasselt, un’infrastruttura sofisticata in cui vengono simulate condizioni climatiche future.
Il progetto BASTA, oltre alla soprammenzionata ricerca in campo scientifico, comprende anche una valutazione tecnico-economica dal punto di vista sociale e una valutazione globale di sostenibilità, che mirano a determinare il valore sociale ed economico della gestione del suolo trattato con biochar. Inoltre, viene effettuata una valutazione giuridica incentrata sull’analisi della legislazione e delle politiche fiammingo-belghe ed europee in vari settori potenzialmente rilevanti per il biochar – ad esempio legislazione sui prodotti (agro)chimici e sui rifiuti – con l’obiettivo di formulare raccomandazioni politiche.
In questo progetto veramente multidisciplinare, i dati chimici, biologici, economici e legali vengono poi fusi in un’analisi integrata per determinare il potenziale di valorizzazione del biochar. Il risultato finale è lo sviluppo di uno strumento di sostegno per le politiche e di supporto alle imprese, che consente abbinamenti intelligenti tra materiale/i di input (biomassa), parametri di produzione e applicazione mirata del biochar.
Questo progetto si trova perfettamente in linea con la necessità crescente di combattere i cambiamenti climatici, ripristinare e proteggere la qualità dei nostri suoli, utilizzare le risorse in modo efficiente e recuperare preziosi nutrienti, tutto nel vero spirito dell’economia circolare, e, allo stesso tempo, ci guida verso una vera agricoltura sostenibile, verso sistemi di gestione del territorio in grado di fornire cibo sufficiente e di alta qualità all’interno dei confini planetari.
Per maggiori informazioni: http://biochar.solutions/
Responsabile del progetto: dr. Marijke Jozefczak – marijke.jozefczak@uhasselt.be
Per eventuali richieste in italiano, si prega di scrivere a: elisa.cavallin@uhasselt.be