È stato pubblicato il rapporto della conferenza sul suolo del 25 Novembre 2019 – Soil and the SDGs: challenges and need for action (Suolo e SDGs: sfide e necessità di azione). Ottima sintesi dei dibattiti e degli interventi che invitiamo a leggere. Qui vogliamo soffermarci sulle due pagine di raccomandazioni: da sole potrebbero essere considerate il programma da inserire nelle programmazioni del GDE in cui il suolo è ancora un argomento nascosto.
Leggiamo attentamente ciò che viene proposto nei quattro paragrafi che elencano le azioni da intraprendere.
Come dovremmo agire?
Legislazione e politica del suolo e dei terreni
- La politica ambientale in generale non è mai stata così all’ordine del giorno. La Commissione ha pianificato di proteggere il suolo e la terra attraverso azioni come Ambizione Zero inquinamento (Zero Pollution Ambition), Strategia da Fattoria alla Forchetta (Farm to Fork Strategy), and Strategia della Biodiversità per il 2030 (Biodiversity Strategy 2030), e la riforma della Politica Agricola Comune (Common Agricultural policy – CAP). Ciò rappresenta un’opportunità per concentrarsi sul suolo.
- Il Green Deal Europeo e il prossimo 8° Piano di Azione per l’Ambiente forniscono le opportunità per affrontare gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) relativi al suolo e alla terra, in particolare per raggiungere la neutralità del degrado del suolo nell’UE.
- Valutazione e aggiornamenti delle politiche esistenti e di ogni nuova iniziativa / progetto / sussidio in funzione del loro impatto su tutti gli SDG coinvolti in compromessi possibili.
- Elaborazione di una legislazione che consenta la transizione (ad es. prezzi reali).
- Creazione di una legislazione coerente che affronti contesti diversi.
- La gestione del suolo non dovrebbe essere rivolta solo ai suoli agricoli ma a tutti i suoli.
- È necessario aggiornare i piani e le strategie di sviluppo sostenibile per incorporare i SDG.
Scienza, dati, metodologie
- Le evidenze scientifiche non influenzeranno la politica a meno che gli interessi di tutte le parti coinvolte non siano prese in considerazione.
- Occorre considerare l’intera catena, dalla gestione del territorio al comportamento dei consumatori.
- Abbiamo bisogno di dati validi e approfondimenti su costi e benefici.
- Lavorare per ulteriori conoscenze e misurazioni migliori – non attendere informazioni complete prima di iniziare ad agire.
Pratiche concrete
- Tutte le parti interessate devono essere coinvolte nell’attuazione delle azioni da mettere in pratica – incluso responsabili politici a tutti i livelli, scienziati, organizzazioni della società civile, settore privato e utenti diretti del territorio come gli agricoltori.
- La neutralità del degrado del suolo può fungere da acceleratore e integratore per il raggiungimento dei SDG.
- Sono necessari metodi concreti per accompagnare le persone nel cambiamento, in particolare per quanto riguarda la fase di transizione. I buoni esempi (fari) devono essere specifici per regione.
- Individuare e condividere le buone pratiche per zone ambientali (pedoclimatiche), cercando una soluzione redditizia e considerando tutti i principali SDG coinvolti.
- Le soluzioni basate sulla natura dovrebbero essere incoraggiate in quanto offrono sinergie significative – ad esempio, possono contribuire al 30% della mitigazione del clima.
- Massimizzare l’efficienza delle risorse (usando i principi dell’agroecologia).
Comunicazione e consapevolezza
- È necessario sensibilizzare l’opinione pubblica, poiché tutti i livelli della società devono comprendere che il degrado del suolo e della terra è una questione fondamentale. Tutto ciò di cui godiamo proviene dalla terra, dipendiamo tutti dalla terra, siamo una specie terrestre.
- Possiamo utilizzare l’attuale attenzione sul clima e la biodiversità del suolo e della terra – non è necessario creare un nuovo movimento. Piuttosto, dovremmo iniziare dal cibo o dal clima e mostrare il loro legame con terra e suolo.
- Imparare a comunicare sul suolo: Attrazione, Interesse, Desiderio, Azione.
- Collegamento con i giovani.
- L’esempio europeo può diventare un riferimento nel mondo.
Se leggere queste frasi ci incoraggia, allo stesso tempo ci lascia non poco perplessi. Non si può continuare a sperare di accontentare tutti. Un costruttore, per continuare il suo lavoro, deve sapere da subito che non potrà più farlo su un terreno agricolo e forestale. Subito significa ora, non tra dieci anni o nel 2050. Il “coraggio” di queste affermazioni deve venire anche dagli specialisti del suolo e soprattutto dalle istituzioni comunitarie.
Rapporto integrale disponibile in PDF https://www.soil-conference.org/