non siamo soli!

Riconoscimento dell’importanza dei contadini per la protezione del territorio

Salvaguardare i cittadini e il territorio attraverso la difesa del suolo e la tutela dell’ambiente avendo cura della salute e della sicurezza del personale impiegato.” sono le parole di presentazione del Consorzio 1 Toscana Nord da parte del suo presidente.

Quale è la caratteristica di questo consorzio territoriale? Il coinvolgimento degli agricoltori, meglio dire dei contadini, nella conservazione del territorio. Il consorzio ha già di suo la responsabilità della messa in sicurezza del territorio e a tale scopo interviene con opere idrauliche e di manutenzione. Ma la tutela del territorio non può esimersi dalla partecipazione diretta dei suoi abitanti specie nelle zone rurali.

Facciamo un passo indietro.

L’Italia si è uniformata al programma di coesione territoriale dell’Unione Europea ed ha una sua propria Agenzia col mandato di promuovere “lo sviluppo economico e della coesione, facilitando la cooperazione delle istituzioni e l’instaurazione di partnership strategiche tra i soggetti coinvolti al fine di eliminare il divario territoriale all’interno del Paese e rafforzare la capacità amministrativa delle amministrazioni”. L’Agenzia si è dotata di un “Strategia Nazionale per le Aree Interne” che si occupa dei territori con rischi ambientali o economici dovuti ad abbandono o declino demografico a favore delle aree urbane e con conseguente aumento di instabilità idrogeologica, di degrado e di consumo di suolo.

Ne è seguita una “mappatura” delle zone interne, basata su tre criteri: a) esistenza di centri di “attrazione” (salute, scuole, …) capaci di generare importanti bacini di utenza; b) perifericità: distanza dalla rete di centri urbani; c) relazioni tra territori più o meno periferici.

L’approccio offerto dall’Agenzia è innovativo perché si basa sulla reale partecipazione e sul coinvolgimento sia delle strutture amministrative sia delle popolazioni interessate. Va anche considerato che ci si rivolge a territori che, sebbene lontani da grossi centri urbani, hanno una superficie pari ad un 60% del territorio italiano e ancora con un popolazione di circa 13,5 milioni di abitanti.

Ecco allora che il metodo di controllo e messa in sicurezza del territorio proposto dal Consorzio Toscana Nord diventa un metodo da ampliare e applicare a tutte le aree interne dell’Italia. Oltre a razionalizzare trasporti, offerta di servizi sanitari e di educazione vi è l’organizzazione di una rete di allerta sul degrado ambientale e idrogeologico basata sulla partecipazione dei contadini di quel territorio. Ne fanno parte anche lavori di manutenzione della rete idrica (fossi, canali, sponde di fiumi, …) per evitare fenomeni erosivi e inondazioni.

Ad ogni azienda selezionata viene assegnata un’area da sorvegliare e su cui dovrà effettuare piccoli lavori di manutenzione per la rete idrologica. Il costo di questa sorveglianza e manutenzione viene coperto dal Consorzio con fondi sia dell’Unione Europea che nazionali. Va sottolineato che tale azione ha costi irrilevanti rispetto a quelli necessari in caso delle cosiddette catastrofi “naturali” quali inondazioni, frane, smottamenti, incendi, attacchi di patogeni, processi di desertificazione, … . D’altronde nessuno è in grado di proteggere il territorio e il suo suolo meglio di chi ci vive.

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