Ci è stato chiesto di fornire maggiori spiegazioni sul rapporto tecnico “Taxonomy – Financing a sustainable European Economy” (Tassonomia – Finanziamento di un’economia europea sostenibile) menzionato le precedente bollettino. Eccole.
L’introduzione del documento esprime i concetti base in maniera sintetica:
“La tassonomia dell’UE è uno strumento per aiutare gli investitori, le società, gli emittenti e i promotori di progetti a navigare nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, resiliente ed efficiente sotto il profilo delle risorse.
La tassonomia stabilisce soglie di prestazione (indicate come “criteri di screening tecnici”) per le attività economiche che:
- apportano un contributo sostanziale a uno dei sei obiettivi ambientali (vedi figura);
- non recano danno significativo agli altri cinque, ove pertinente
- soddisfano le garanzie minime (ad esempio, le Linee guida dell’OCSE sulle imprese multinazionali e i Principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani).
Le soglie di prestazione aiuteranno le aziende, i promotori di progetti e i distributori ad accedere a finanziamenti verdi per migliorare le loro prestazioni ambientali, oltre a contribuire a identificare quali attività sono già rispettose dell’ambiente. In tal modo, si contribuirà alla crescita dei settori a basse emissioni di carbonio e alla decarbonizzazione di settori ad alte emissioni di carbonio.
La tassonomia dell’UE è uno degli sviluppi più significativi nel finanziamento sostenibile e avrà implicazioni ad ampio raggio per gli investitori e gli emittenti che lavorano nell’UE e oltre.“
La Commissione europea ha voluto questo documento ed ha istituito un gruppo di esperti tecnici (TEG) sulla finanza sostenibile, con l’obiettivo di sviluppare raccomandazioni quali dovrebbero essere i criteri di screening tecnico della tassonomia per gli obiettivi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. Il TEG ha ricevuto contributi da tutte le parti legate alla catena di investimento, rappresentanti del settore industriale, università, esperti ambientali, società civile ed enti pubblici. Sia il settore privato che quello istituzionale europeo sono ben rappresentati, quello della società civile invece permette dubbi sulla reale rappresentatività del settore ambientalista.
Il rapporto finale del TEG alla Commissione europea contiene raccomandazioni relative alla progettazione generale della tassonomia, nonché indicazioni su come gli interessati possano utilizzare la stessa tassonomia.
La sintesi delle attività economiche coperte dai criteri di screening tecnico è integrata da un allegato tecnico contenente:
- un elenco completo di criteri di screening tecnici riveduti o aggiuntivi per le attività economiche che possono contribuire in modo sostanziale alla mitigazione o all’adattamento ai cambiamenti climatici (compresa la valutazione di danni significativi ad altri obiettivi ambientali);
- Dichiarazioni metodologiche a supporto delle raccomandazioni di cui sopra.
Nonostante sollevino qualche perplessità, si tratta di documenti importanti cui però si dovrà ovviare soprattutto se saranno destinati a guidare l’attribuzione dei fondi dei finanziamenti dei progetti del Green Deal. Il suolo non è mai indicato direttamente, lo si presume come elemento dell’ecosistema; ma, se si prendono in considerazione le discariche, come non pensare all’inquinamento del suolo?
Nel frattempo, a metà giugno 2020, il Parlamento europeo ha approvato la tassonomia come strumento operativo, da adattare entro la fine del 2020.
I rapporti del TEG sono disponibili nella loro versione integrale: