I parlamentari europei hanno diversi strumenti per far avanzare la definizione delle politiche. Uno dei più usati è l’interrogazione alla Commissione. In effetti è la Commissione europea che deve prendere l’iniziativa di presentare proposte di direttive.
Una recente interrogazione ha attirato la nostra attenzione: il 25 novembre i parlementari Lídia Pereira, Marek Paweł Balt, Fredrick Federley, Simona Baldassarre, Pär Holmgren, Alexandr Vondra, Petros Kokkalis a nome della commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (ENVI) hanno rivolto delle domande riguardanti la Strategia dell’UE di adattamento ai cambiamenti climatici.
Eccone il testo:
“La Commissione presenterà all’inizio del 2021 una nuova strategia di adattamento ai cambiamenti climatici. Le misure di adattamento sono essenziali per prepararsi a un clima che cambia mediante la costruzione di società resilienti in grado di ridurre al minimo l’impatto negativo del clima. La nuova strategia offre alla Commissione l’opportunità di dimostrare il ruolo guida dell’UE nell’adattamento ai cambiamenti climatici e di garantire che gli Stati membri siano sulla buona strada per conseguire l’obiettivo di adattamento previsto dall’accordo di Parigi.
In tale contesto, accoglieremmo con favore una risposta ai seguenti interrogativi:
1. Quali insegnamenti ha tratto la Commissione dall’attuale strategia di adattamento dell’UE e in che modo tali insegnamenti saranno tenuti in considerazione nella nuova strategia in progetto? In particolare, dal momento che l’attuale strategia non prevede obiettivi o tappe giuridicamente vincolanti, quali obiettivi e traguardi sono contemplati nella nuova strategia e come intende la Commissione rafforzare la sua governance?
2. Come intende la Commissione garantire che la strategia tenga conto dei dati scientifici più recenti sulle possibili conseguenze future dei cambiamenti climatici, che sia intersettoriale e venga applicata nell’ambito di tutte le pertinenti politiche dell’UE e che beneficerà di un livello di finanziamento adeguato? Come saranno affrontati problemi quali il degrado del suolo e la desertificazione?
3. Come intende la Commissione assicurare che gli Stati membri pongano in atto strategie di adattamento adeguate e monitorino la loro attuazione? In che modo saranno prese in considerazione le differenze tra Stati membri? Come saranno trattati gli ecosistemi, le regioni e le popolazioni più vulnerabili? In che modo saranno affrontate le sfide in termini di adattamento che riguardano le città?
Le risposte della Commissione sono attese entro il 26/02/2021.
Allora, perché presentiamo ora le domande prima ancora d’avere le risposte?
Proprio perché le domande vengono poste per attirare l’attenzione dei funzionari della Commissione europea responsabili della strategia sul cambiamento climatico. I funzionari devono tenerne conto già nella redazione del testo. In altre parole … ‘meglio prevenire che curare‘ …