non siamo soli!

Alysson Paulinelli – Brasile

Pochi, se non gli addetti ai lavori, hanno sentito parlare del brasiliano Alysson Paulinelli. Impossibile riassumere in poche righe la vita e le esperienze di questo importante personaggio che ha 84 anni. Elenchiamo qui solo alcune delle sue cariche: professore universitario, fondatore della struttura di ricerca brasiliana Embrapa (Empresa Brasileira de Pesquisa Agrícola), ministro dell’agricoltura, deputato al parlamento federale.

Paulinelli è un agronomo che ha rivoluzionato il modo di coltivare nelle savane tropicali. Il Brasile ha una delle regioni più vaste al mondo di savana, il Cerrado, che occupa circa il 22% della superficie totale. Ricordiamo che il Brasile ha una superficie doppia dell’intera Unione europea o 22 volte quella della Norvegia, ed ha solo il 9% della superficie coltivata cioè agricola (vedi immagine).

La savana tropicale è caratterizzata da un clima caldo, semi-umido, con due principali stagioni di durata grossomodo equivalente quella secca e quella piovosa. Il suolo è generalmente povero dal punto di vista chimico nutrizionale e quindi in teoria non adatto all’agricoltura. È stato grazie alle tecniche agronomiche e di correzione del suolo sviluppate da Paulinelli e dai suoi ricercatori dell’Embrapa che parte del Cerrado è oggi coltivato e fornisce prodotti d’allevamento, cereali, soia, fagioli, mais e riso. Le tecniche agronomiche utilizzate sono studiate e adattate in tutte le savane del mondo, fornendo produzioni alimentari che contribuiscono notevolmente a combattere la fame soprattutto nei paesi più poveri e con meno risorse alimentari. Non è un caso che Paulinelli abbia ricevuto nel 2006 il World Food Prize, equivalente al Nobel per l’alimentazione, dato a coloro che hanno permesso un considerevole miglioramento della qualità, della quantità o della disponibilità di alimenti nel mondo.

Non solo, questo agronomo ha sempre fortemente creduto nella capacità degli esseri umani e della scienza. Sin da subito, ancora solo professore universitario, ha permesso la creazione di borse di studio per giovani ricercatori agronomi, inviati a formarsi nei centri di ricerca più avanzati del mondo. Sono stati migliaia e oggi costituiscono l’ossatura della ricerca agricola di tutto il Brasile e sono l’avanguardia di una agricoltura compatibile con i limiti dell’ambiente.

Ascoltare Paolinelli e la sua impostazione per una agricoltura a servizio dell’uomo e dell’ambiente, sostenuta dalla scienza, ci permette di intravedere un cammino di vita con un futuro positivo.

Sono i giganti come lui, molto spesso umili, che scrivono pagine importanti della storia e migliorano il corso della vita di milioni di persone. Paulinelli è candidato quest’anno al premio Nobel per la pace, ci auguriamo che possa riceverlo non solo per la sua persona, ma come simbolo della possibilità di un futuro ancora possibile.

Per saperne di piu` : video

Pubblicità