Difficile non meravigliarsi di fronte a idee rivoluzionarie.
Che si potesse creare elettricità da un frutto lo avevamo capito e lo crediamo possibile, nonostante la necessità di notevoli quantità ad esempio di arance per accendere una piccola lampadina. Ma prendere un vaso di suolo con dell’erba o delle piante e toccandolo arrivare ad accendere e spegnere un circuito non … ci era mai sembrato possibile.
Invece… è quanto ha fatto la società spagnola Bioo. Partendo dal principio che si possa dalle biotecnologie trovare soluzioni innovative, hanno sviluppato dei sensori (progetto finanziato dalla Commissione europea) per una agricoltura di precisione capace di produrre energia derivata dallo stesso suolo con i suoi batteri e la sua vegetazione. Hanno così creato un bioreattore capace di “estrarre” energia direttamente dal suolo.

In pratica: una “scatola” di terra di 10 cm di lato e 20 cm di profondità, con la sua vegetazione e la sua microflora e microfauna, può produrre 100ms 28W scarica/giorno. Scarica che si ricarica automaticamente dal suolo ogni 24 ore. Ciò avviene indipendentemente da condizioni di temperatura, umidità, pH e anche dal sistema di comunicazione senza fili. In altre parole si riesce a creare una batteria nutrita dal suolo. Ciò è possibile grazie alla cella Bioo a combustibile microbica, alimentata da materia organica e fertilizzanti.
Quindi in pratica: se teniamo in casa un vaso pieno di terra, di 40 per 40 cm profondo 25 cm, abbiamo una produzione di energia equivalente a 20Wh/anno per metro quadrato.
Oltre ad essere interessante dal punto di vista scientifico, è importante l’approccio tecnico e commerciale. Non c’è l’arroccamento da parte dei 9 gruppi di ricerca che hanno sviluppato il bioreattore e la tecnologia relativa, bensì un’apertura verso ulteriori sviluppi e applicazioni. Il progetto ha già ricevuto riconoscimenti e premi sia europei che internazionali.