Il 27 febbraio 2022 è stato pubblicato il rapporto del Gruppo Intergovernamentale di Esperti sull’Evoluzione del Clima – GIEC (Intergovernmental Panel on Climate Change – IPCC) dal titolo Cambiamento Climatico 2022: Impatti, Adattamento e Vulnerabilità. Il testo è estremamente chiaro e la sua conclusione inequivocabile: non si può più né rimandare gli interventi necessari, né optare per misure interlocutorie.
“Questo rapporto riconosce l’interdipendenza di clima, ecosistemi e biodiversità e le società umane. Integra le conoscenze in modo più forte attraverso le scienze naturali, ecologiche, sociali ed economiche rispetto alle precedenti valutazioni IPCC. La valutazione degli impatti e dei rischi del cambiamento climatico, nonché l’adattamento, è contrapposta a tendenze globali non climatiche che si sviluppano contemporaneamente come ad esempio la perdita di biodiversità, il generale consumo insostenibile delle risorse naturali, il degrado del suolo e degli ecosistemi, la rapida urbanizzazione, i cambiamenti demografici umani, le disuguaglianze sociali ed economiche e una pandemia.”
“L’evidenza scientifica cumulativa è inequivocabile: il cambiamento climatico è una minaccia per il benessere umano e la salute del pianeta. Qualsiasi ulteriore ritardo nell’azione globale preventiva e concertata sull’adattamento e la mitigazione perderà la breve finestra di opportunità, che si chiude rapidamente, per garantire un futuro vivibile e sostenibile per tutti.”

Maggiori dettagli sui rischi cui andiamo incontro e sulle soluzioni da mettere in pratica sono facilmente comprensibili anche leggendo solo la ‘Sintesi per i decisori politici’. Purtroppo alla domanda “ascolteranno i nostri politici quanto il rapporto indica?”, dobbiamo ancora rispondere con una frase di Alber Einstein “Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma riguardo l’universo ho ancora dei dubbi”.