La guerra in Ucraina, oltre allo scempio e alle atrocità, ha prodotto un’ulteriore riflessione sulla necessità per l’UE di raggiungere l’autonomia energetica. Nel Bollettino precedente abbiamo illustrato l’iniziativa REPowerEU lanciata in tutta fretta dalla Commissione europea. Ma cosa diceva – già nel settembre 2019 – a tale proposito il Rapporto Green New Deal for Europe?
“Il Green New Deal per l’Europa sostituirà tutte le infrastrutture per i combustibili fossili, assicurando allo stesso tempo che i lavoratori il cui sostentamento dipende dalle industrie dei combustibili fossili possano godere in futuro di uno standard di vita ancora più alto di quello attuale. Questo non significa bandire immediatamente tutti i combustibili fossili. Significa riorganizzare la nostra economia intorno alle tecnologie sostenibili e all’energia verde in modo che i combustibili fossili diventino inutili. L’unica eccezione è il fracking, che proponiamo di vietare immediatamente. Il fracking rilascia una quantità significativa di metano nell’atmosfera e ha dimostrato di essere altamente dannoso per l’ambiente.”
“Il GNDE farà una transizione dell’Europa verso il 100% di energia rinnovabile. Al fine di garantire che questa transizione non danneggi le regioni che dipendono fortemente dal nucleare per fornire sia posti di lavoro che energia a basso costo, il GNDE fornisce forti incentivi alle autorità nazionali e regionali per avviare progetti verdi che possano garantire la transizione e che i posti di lavoro nel nucleare siano sostituiti, uno per uno, da posti di lavoro verdi. Il GNDE quindi non vieta l’energia nucleare in Europa, ma piuttosto pone le basi per la sua obsolescenza”.
Ci vuole un atroce conflitto e forti tragedie umane per far diventare “logiche” idee che sono state bollate all’inizio come “utopiche”.