Ci è stato chiesto di ritornare sul concetto di “agricoltori come soldati” presentato nell’articolo di marzo ” L’agricoltura del carbonio una questione prioritaria per l’UE”.
In effetti, oltre alle posizioni del Ministro francese e del Commissario all’agricoltura, ci è stato chiesto in cosa consiste la proposta politica europea. Come accennato, con una Comunicazione al Parlamento e al Consiglio (la comunicazione ha carattere informativo e non deliberativo) del dicembre 2021, la Commissione europea ha presentato “Cicli del Carbonio Sostenibili” che contiene i principi di progettazione di uno schema per una agricoltura del carbonio.
Essa illustra la necessità di assorbire, riciclare e accumulare in maniera sostenibile il carbonio. Tra le proposte vi è quella del Carbon Farming Scheme (CFS) cioè un meccanismo di remunerazione degli agricoltori che si attivino per “sequestrare” il carbonio nei suoli agricoli proteggendone contemporaneamente la biodiversità.
Alcuni attenti lettori ci hanno segnalato una analisi di questa comunicazione prodotta da IDDRI, I4CE e IFOAM che identificano le condizioni per concretizzare questa specifica misura.
Sono organizzazioni che indicano i principi chiave di progettazione per un “CFS” che favorirebbe contemporaneamente sia la mitigazione del clima sia gli altri obiettivi stabiliti dalle strategie Farm2Fork e Biodiversità. Raccomandano però di utilizzare i seguenti criteri: “una riduzione assoluta di tutte le emissioni di gas serra; aumentare il sequestro di carbonio nei suoli e nelle infrastrutture agro ecologiche; favorire la diversificazione degli agroecosistemi dall’appezzamento ai paesaggi; e ridurre la dipendenza complessiva dei sistemi agricoli da input esterni e sintetici.”
Inoltre, “i fondi dedicati a un “CFS” dovrebbero essere diretti principalmente a sostenere transizioni sistemiche e sostenibili dei sistemi agricoli sulla base di un quadro di valutazione/certificazione chiaro e multidimensionale. A questo proposito, questo quadro dovrebbe essere utilizzato in modo “tassonomico”, cioè per aiutare gli investitori pubblici e privati a identificare i progetti giusti da sostenere.”